mercoledì 28 agosto 2024

Papa Francesco in Asia e Oceania dal 2 al 13 settembre. Alla ricerca del “piccolo gregge” nei continenti delle “periferie esistenziali” e per difendere il creato

Sarà il viaggio più lungo del pontificato. Quattro paesi, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore in dieci giorni di incontri e celebrazioni per Papa Francesco, che si appresta a diventare il secondo pontefice della storia a fare tappa in questi angoli dell'Asia meridionale e dell'Oceania. Il primo fu Giovanni Paolo II, il papa globe trotter che li visitò in diversi tour de force staccati (Singapore nel 1986, Timor Est, all'epoca unita all'Indonesia, nel 1989, Papua Nuova Guinea nel 1995). In un'interessante intervista rilasciata all'Agenzia Fides, organo di stampa della Congregazione per l'evangelizzazione dei Popoli della quale è pro-prefetto, il cardinale Luis Antonio Tagle ha evidenziato la particolarità di questo viaggio di Papa Bergoglio, che con i suoi 88 anni vuole comunque farsi carico di fusi orari e chilometraggi estenuanti per portare il suo messaggio di pace. “Per lui, abbracciare anche questa fatica è un atto di umiltà. Non è uno show per mostrare ciò di cui si è ancora capaci”. L'imperativo di questo viaggio è di andare alle “periferie esistenziali”, cioè incontrare realtà del mondo dove i cattolici sono meno del 3 % come in Indonesia, paese a maggioranza musulmana, oppure dove la popolazione professa perlopiù culti buddisti (Singapore) o tradizionali (Papua Nuova Guinea). Sarà anche l'occasione per riscoprire i carismi del “piccolo gregge”. Imparare, come aveva a suo tempo intuito il cardinale Ratzinger, ad essere realtà di lievito cristiano piuttosto che di Chiesa di massa. Ancora Tagle: “Può far bene guardare a Chiese di molti Paesi d’Oriente per vedere come ci si comporta quando si è in una condizione, in uno stato di piccolezza. L'esperienza dei primi Apostoli, dei discepoli di Gesù, si ripete tante volte in questi Paesi. Un parroco in Nepal mi ha raccontato che il territorio della sua parrocchia è grande come un terzo dell’Italia: lui ha solo 5 parrocchiani dispersi in quel grande territorio. Siamo nel 2024, ma il contesto e l’esperienza appare come quella degli Atti degli Apostoli. E le Chiese piccole che vivono in Oriente possono farci scuola”. Un dato impressionante tra l'altro citato dal presule asiatico è l'alto numero di martiri che queste piccole Chiese conoscono, aspetto questo da tenere in grande considerazione. Papa Francesco evidenzierà anche l'importanza delle culture native e tribali, per difendere il pianeta dalla sua distruzione e indicare nei popoli lontani dalla mentalità consumistica la risposta al problema.