lunedì 21 marzo 2016

“Pasqua senza agnello”. Le campagne dei vegetariani, le bufale su Papa Francesco e i dibattiti in rete. Quello che disse Benedetto XVI nel 2007. Perché la “Laudato si’” non piace agli animalisti

“A Pasqua non mangiate l’agnello”. L’appello viene dall’onorevole Michela Brambilla, ex ministro del turismo nel governo Berlusconi, che a Milano, due giorni fa, ha iniziato a raccogliere firme contro l’uccisione di cuccioli di pecora e di capra. Sarebbero circa 300 mila quelli destinati alle tavole degli italiani per il tradizionale pranzo di Pasqua. “La strage di agnelli e capretti a Pasqua – ha detto la Brambilla – è la più esecrabile, è un cocktail di crudeltà, arroganza e business”. La petizione è indirizzata ai presidenti di Camera e Senato ed ha come finalità l’approvazione di una legge che vieti la macellazione dei cuccioli. Quella della “Pasqua veg” è una campagna relativamente recente, ma sulla quale in Italia stanno insistendo molte associazioni animaliste con un crescendo di toni. A cominciare dalla Lav (Lega anti vivisezione) che tre anni fa lanciò un equivoco riconoscimento a Bergoglio, “Grazie al Papa e no alla strage degli agnelli per Pasqua”. Il comunicato innescò una delle più grandi bufale del pontificato.

lunedì 14 marzo 2016

L’ostensione della Veronica nell’anniversario dell’elezione di Papa Francesco

La suggestiva celebrazione, parte delle tradizionali stationes quaresimali di Roma, si è svolta ieri pomeriggio a San Pietro alla presenza del cardinale Angelo Comastri e del Capitolo della Basilica Vaticana. In coincidenza con il terzo anniversario dell’elezione di Papa Francesco (13 marzo 2013), è avvenuta la solenne ostensione della Veronica, l’antichissima e preziosa reliquia che mostrerebbe “la vera effige di Cristo”. Oggetto di fortissima venerazione nel medioevo, l’immagine è tuttora avvolta da un fitto mistero perché esposta solo per pochi attimi dal balcone della Veronica situato presso l’altare della confessione.

mercoledì 9 marzo 2016

I 500 anni della Riforma. La necessità di un dialogo schietto. E intanto parte il Progetto italiano del “Sola Scriptura”.

Il 31 ottobre 1517 il monaco agostiniano Martin Lutero affiggeva le sue 95 tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg, dando inizio a uno degli sconvolgimenti più profondi della cristianità, la Riforma protestante. Un processo che portò alla disgregazione, dal suo interno, della Chiesa, e che sancì anche una volta per tutte la fine dell’unità religiosa dell’Europa. Con la Riforma luterana, il cristianesimo divenne paradossalmente la base del pensiero moderno, via via sempre più secolarizzato, gettando le fondamenta per quella rivoluzione antropocentrica e soggettivista che avrebbe relegato Dio nella sfera puramente individuale e sentimentale, di cui percepiamo continuamente le conseguenze ancora oggi. Lutero fu folgorato dalla Lettera di San Paolo ai Romani, nella quale si afferma che “il giusto vivrà della fede”, e da lì sviluppò il concetto della predestinazione.