sabato 31 dicembre 2022

Grazie Santità! Quello sguardo incrociato a Castel Gandolfo

Per la prima volta in questo blog mi trovo a commentare la morte del Papa, annunciata poche ore fa. Anche se, in questo caso, l'avvenimento riguarda l'Emerito Benedetto XVI, è comunque tanta la commozione. Di Papa Ratzinger porterò sempre con me la determinazione intellettuale, il suo modo di dialogare con il mondo fatto di ascolto e di risposte in nome di quella fede che sapeva articolarsi tra passato a modernità. Il pontefice del dialogo con la stremata ragione filosofica di questo secolo, o almeno con quello che ne rimane, così l'ho vissuto nella mia giovinezza, ma anche il pontefice della musica sacra, alla quale ho dedicato un mio libro proprio grazie alle sue illuminanti idee. Ero a Castel Gandolfo, quel 28 febbraio 2013, proprio sotto l'entrata del palazzo estivo dei papi. Quando, alla luce cadente del sole, si affacciò per l'ultima volta da quel balconcino, fui assalito da un brivido. Sporgendosi per salutare le persone che riempivano la piazza, si incurvò fino a guardare quelle accanto a me che si trovavano proprio ai piedi della loggia e per un attimo vidi chiaramente i suoi occhi e ne incrociai lo sguardo. Quello, pensai, è un uomo che ha orientato tutta la sua vita a Dio e riesce a scorgerlo persino adesso in questa confusione. Mi sento triste ora perché non c'é più, ma sono anche felice perché finalmente la sua lunga vita ha raggiunto la meta. “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede” (2Tm 4,7). Grazie per la sua fede, Santità!