mercoledì 9 marzo 2022

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Il senso del deserto per vivere la Quaresima

Mi immagino Gesù nel deserto, piegato sul pietrisco cotto dal sole a nord di Gerusalemme. Il tramonto fa allungare le ombre delle rocce e il corpo si distende per la stanchezza su quel terreno così inospitale. Avverte i morsi della fame, ora più che mai. Prende una pietra, è affusolata e compatta, assomiglia a una pagnotta. Perché no? Perché non trasformare in pane tutti quei sassi e sfamarsi a volontà? Non lo saprebbe nessuno. Un piccolo trucco giustificato dalla fame – e quando si ha fame non si ragiona facilmente. Gesù si alza, guarda quella pietra affusolata tinta di riflessi arancioni e la scaglia via lontano. Poi recita ad alta voce un passo del Deuteronomio: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.  Atto straordinario. La tentazione arretra. Quell’uomo viene da Dio, è il Messia-Servo, colui che deve soffrire per noi, non il comandante militare atteso dai farisei e dagli zeloti in cerca di truppe da arruolare e miracoli da far sbiancare la faccia ai Romani. Finisce questa immagine di Gesù nel deserto, all’ora del tramonto, e capisco che mi parla ora, con una forza impressionante. Anch’io potrei vivere la stessa identica tentazione: trasformare un sasso in pane. Cioè camuffare la durezza di una situazione nella quale sono immischiato con un trucco da quattro soldi, che è poi un mettere a tacere la voce della coscienza. E prendere ciò che non è mio, fare ciò che non è bene, giustificandomi con qualche scusa. La vita può metterti d’improvviso nel mezzo di un simile deserto e offrirti soluzioni facilissime per uscirne fuori. Ma tu sai che quelle soluzioni non piacciono a Dio e men che meno alla tua coscienza. E allora ecco la gioia interiore che la fede ti offre. Fare come Gesù, aspettare, fare silenzio, ascoltare la Parola di Dio che sempre consola e orienta. Scorgere al di là di questo segmento temporale che è la tua esistenza, l’acqua perenne che sgorga dal Trono d’Amore di Dio, il pascolo verdeggiante cantato da Davide con la sua arpa armoniosa. Allora capisci che Dio non vuole darti qualche regoletta di cui non capisci il motivo, non vuole farti mangiare delle pietre. Tutt’altro: ti sta rendendo una persona nuova e finalmente libera.