Con grande emozione scrivo queste poche righe a caldo per ringraziare Dio del dono del nuovo Papa, il cardinale Robert Francis Prevost, eletto nel primo scrutinio di questo pomeriggio. Papa Prevost, statunitense, il primo della storia, si è presentato al mondo con un sorriso delicato ed emozionato, che ha subito toccato il cuore. La sua voce è poi risuonata decisa e mite al tempo stesso, segno di una profonda vita spirituale. Il nome scelto, Leone XIV, del tutto impronosticabile, rimanda immediatamente la memoria al grande Leone XIII, il Papa della Rerum Novarum e dell'apertura alla modernità di fine Ottocento, ma è probabile che altri motivi abbiano suggerito questa importante decisione.
“La pace sia con tutti voi – questo l'inizio del suo discorso. Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il Buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anche io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie e tutte le persone della Terra. La pace sia con voi”. Leone XIV si è presentato con i paramenti della tradizione al tempo stesso mostrando attenzione ai temi di Papa Bergoglio. È probabile che il conclave abbia puntato su una sintesi, proprio come veniva sussurrato negli ultimi giorni delle congregazioni generali cardinalizie, per consolidare il pontificato carismatico di Francesco e non dimenticare quello teologico di Benedetto XVI, una scelta avveduta in tempi di divisioni interne che hanno messo a dura prova la Catholica in questi ultimi anni. Le prime parole di Leone XIV sono apparse in effetti quasi un condensato degli ultimi due Papi, con riferimenti alla sinodalità e a Sant'Agostino . “Dio ci vuole bene, ci ama tutti. Il male non prevarrà. Pertanto senza paura, mano nella mano con Dio, andiamo avanti: Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce”. Infine, il riferimento a Maria, nel giorno della supplica della Madonna di Pompei. Viva Papa Leone XIV! Deo Gratias!
