Ieri
pomeriggio nella Cattedrale ortodossa di San Giorgio al Fanar,
Francesco ha rivolto al patriarca Bartolomeo I una richiesta che mai
prima d’ora era stata fatta da un Papa. “Santità – ha detto il
pontefice - la prego di benedire me e la Chiesa di Roma”. Quindi si
è chinato fino a toccare il petto del patriarca che, sulle prime, ha
sorriso, forse preso un po’ alla sprovvista. Poi gli ha dato un
bacio sullo zucchetto.
Quello di Bergoglio è stato un gesto di
grandissima portata ecumenica che avrà sicuramente delle
ripercussioni fruttuose sul dialogo tra cattolici e ortodossi,
iniziato, come è noto, con il disgelo del Vaticano II e lo
storico incontro tra Paolo VI e Atenagora a Gerusalemme cinquant’anni
fa. Il dialogo tra i due vescovi
dell'Antica e Nuova Roma, come ha detto pittorescamente Bartolomeo
ieri sera, lo si è ascoltato dal vivo nelle dichiarazioni avvenute
durante la preghiera ecumenica. “Tra
le altre cose – ha detto Bartolomeo rivolgendosi al fratello
Francesco - offrite ai Vostri fratelli Ortodossi, la speranza che
durante il Vostro tempo, l’avvicinamento delle nostre due grandi
antiche Chiese continuerà a edificarsi sulle solide fondamenta della
nostra comune tradizione, la quale da sempre rispettava e riconosceva
nel corpo della Chiesa un primato di amore, di onore e di servizio,
nel quadro della sinodalità, affinché ‘con una sola bocca ed un
sol cuore’ si confessi il Dio Trino e si effonda il Suo amore nel
mondo”. “La piena comunione – ha risposto in seguito il Papa -
non significa né sottomissione l’uno dell’altro, né
assorbimento, ma piuttosto accoglienza di tutti i doni che Dio ha
dato a ciascuno per manifestare al mondo intero il grande mistero
della salvezza realizzato da Cristo Signore per mezzo dello Spirito
Santo”. Il gesto rivoluzionario di Francesco ha ricordato un altro
inchino che il neoeletto Papa, il 13 marzo 2013, fece ai fedeli
accorsi in piazza San Pietro per chiedere la benedizione di Dio. In seguito Bergoglio ha ripetuto altre volte, sempre dinanzi alle folle, l'inusuale atto di umiltà. Un
precedente piuttosto simile a quello visto ieri al Fanar comunque riguarda San Giovanni Paolo II. Il 4 ottobre 2003 infatti Wojtyla, ricevendo in
Vaticano il primate della Chiesa anglicana Rowan Williams, gli baciò
la mano dopo aver accolto gli omaggi dell’arcivescovo.