giovedì 31 maggio 2018

L’Europa in frantumi. Quant’è attuale la battaglia di Giovanni Paolo II

A volte il caos aiuta a fare ordine, fa vedere quello che prima non era chiaro. La crisi politica in cui l’Italia si dibatte da ormai tre mesi non è, o almeno non è solo, un problema italiano, ma riguarda direttamente il processo per cui si è lavorato negli ultimi 30 anni nel Vecchio Continente: l’unificazione dell’Europa a suon di trattati. Dopo la caduta del Muro di Berlino, la strada fu quella del mercato e dello spazio libero sempre più grande (Maastricht), fino alla moneta unica. Una strada che si fondava su un assioma ultraliberista: aprire e integrare le economie nazionali, far circolare le merci, i capitali e le persone, e tutto verrà di conseguenza.

lunedì 14 maggio 2018

Le “Madonnelle stradarole” tornano di moda

Una piccola “rivoluzione” nella Città Santa. Pochi giorni fa (l'8 maggio per la precisione) è stata inaugurata una nuova icona di strada in Corso Vittorio Emanuele II. Era quasi mezzo secolo che non avveniva.

giovedì 10 maggio 2018

I crocifissi nelle scuole. Perché devono starci

La normativa sui crocifissi nelle aule scolastiche risale agli anni ’20 del Novecento (regi decreti 965/1924 e 1297/1928, entrambi ancora in vigore) ma si rifà ad una legge ancora più antica del Regno di Sardegna approvata nel 1859, estesa all’intera Italia dopo l’unificazione. I rapporti tra il potere politico e quello ecclesiastico in quel frangente non erano certo distesi, l’idea prevalente era quella cavouriana della “libera Chiesa in libero Stato” (formula classica del liberalismo ottocentesco) ma si avvertì comunque la necessità di appendere i crocifissi nelle scuole rigorosamente laiche del Regno, espressione di quella religione, il cattolicesimo, professata da tutti gli italiani, da Nord a Sud, vero elemento di coesione nazionale. Da allora ne è passata di storia nello Stivale.

martedì 8 maggio 2018

La "Placuit Deo" è passata inosservata, eppure è un caposaldo del Magistero di Papa Francesco

Pubblicata il 22 febbraio scorso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, la lettera Placuit Deo su alcuni aspetti della salvezza cristiana è passata praticamente inosservata. Qua e là sono apparsi dei commenti, in genere tiepidi, oppure si è detto che il documento è troppo tecnico per essere capito davvero. Roba da specialisti? Non è così. Si tratta in realtà di un piccolo “compendio” del magistero di Papa Francesco, calato su uno sfondo dottrinale chiarissimo, che riafferma alcuni punti teologici di fondamentale importanza.