martedì 20 febbraio 2024

Angeli e bestie. Una rilettura dell'angelus di Papa Francesco di inizio quaresima

Cristo stava in compagnia di bestie selvatiche e angeli. Nel vangelo di Marco che scandisce questo anno liturgico, la descrizione dell'esperienza del deserto vissuta da Gesù prima della sua predicazione pubblica, intorno all'estate del 28 d.C., viene riassunta con parole scarne rispetto agli altri due sinottici, che non contengono l'accenno alle belve feroci (soltanto Matteo alla fine delle tentazioni accenna agli angeli). Se il senso letterale e immediato evoca un contesto di desolazione e di pericolo, visto il contatto ravvicinato con gli animali che da sempre hanno messo paura agli uomini per la loro voracità e forza, quello allegorico rimanda a una dimensione interiore nella quale è il combattimento spirituale ad essere immaginato come una contrapposizione tra pericolosi vizi e sananti virtù.