Qualcuno in Piazza San Pietro è rimasto piacevolmente colpito. Papa Francesco, al termine del tradizionale angelus del I gennaio, solennità di Maria Madre di Dio, ha benedetto la folla con una formula nuova mai usata prima, non trinitaria, tratta dal Libro dei Numeri (6,24-26): “Vi benedica il Signore e vi custodisca. Il Signore faccia risplendere per voi il suo volto e vi faccia grazia. Il Signore rivolga a voi il suo volto e vi conceda la pace. Amen”.
La “sorpresa” era stata in qualche modo anticipata dalla riflessione con la quale Bergoglio si era concentrato proprio sull’antica benedizione ebraica, presente nella liturgia della Parola. “È la benedizione di Dio – aveva detto – che dà sostanza a tutti gli auguri che vengono scambiati in questi giorni. E oggi la liturgia riporta l’antichissima benedizione con cui i sacerdoti israeliti benedicevano il popolo. (…) Per tre volte il sacerdote ripeteva il nome di Dio, ‘Signore’, stendendo la mani verso il popolo radunato. Nella Bibbia, infatti, il nome rappresenta la realtà stessa che viene invocata, e così, porre il nome del Signore su una persona, una famiglia, una comunità significa offrire loro la forza benefica che scaturisce da Lui”. Il Papa argentino aveva aggiunto che l’espressione usata dal popolo d'Israele preserva la trascendenza di Dio, il cui volto è inaccessibile, ma al tempo stesso esprime l’amore divino trasmesso e partecipato, “come un Sole che non si può guardare, irradia la sua grazia su ogni creatura e, in modo speciale, sugli uomini e le donne, nei quali maggiormente si rispecchia”.