È una bufera di interviste, editoriali, conferenze, rivelazioni choc. Sono circolate su internet addirittura delle bufale volte a presentare un Papa del flower power che invita all'amore libero (con tanto di enciclica immaginaria in latino). In questi giorni si è scritto e parlato tantissimo del sinodo sulla famiglia, che oggi riapre i battenti, ma centrando l’attenzione su temi piuttosto marginali (quali l’eucaristia ai divorziati risposati e le coppie gay) e che non sono al top dell’agenda di Francesco. Polemiche sterili, insensate e fuori contesto.
Di famiglie vere, dei loro problemi e della loro crisi, nemmeno l’ombra, a parte le solite rare eccezioni. In Italia, ma anche in Europa, sembra che tutto sia solo una battaglia di posizione, non solo all’interno della Chiesa cattolica, ma anche nel mondo politico. Il sinodo sfugge a queste categorie, mentre invece si cerca di presentarlo in tutti i modi come una battaglia per gli pseudo diritti di alcuni, o come uno scontro tra fazioni. Basterebbe solo rileggere l’intensa omelia di questa mattina a San Pietro per capire che il tema dei lavori sinodali è innanzitutto uno sforzo di lettura e di penetrazione dei problemi della famiglia di oggi alla luce della Parola di Dio. Il magistero bergogliano e lo strumento sinodale sono un momento di forte “discernimento” della Chiesa nel mondo di oggi. Un discernimento, una rilettura critica, pensata, incisiva, tagliente (proprio come è la Parola di Dio), dalla quale emerge un quadro deprimente delle relazioni sociali e della risposta degli uomini a quell’amore “originario ed originante” di Dio. Proprio questo dovrebbe preoccuparci di più. “Oggi - ha spiegato Francesco nell'omelia - si vive il paradosso di un mondo globalizzato dove vediamo tante abitazioni lussuose e grattacieli, ma sempre meno il calore della casa e della famiglia; tanti progetti ambiziosi, ma poco tempo per vivere ciò che è stato realizzato; tanti mezzi sofisticati di divertimento, ma sempre di più un vuoto profondo nel cuore; tanti piaceri, ma poco amore; tanta libertà, ma poca autonomia… Sono sempre più in aumento le persone che si sentono sole, ma anche quelle che si chiudono nell’egoismo, nella malinconia, nella violenza distruttiva e nello schiavismo del piacere e del dio denaro”. Una crisi che riguarda soprattutto le nostre società opulente. “Sembrerebbe – ha continuato – che le società più avanzate siano proprio quelle che hanno la percentuale più bassa di natalità e la percentuale più alta di aborto, di divorzio, di suicidi e di inquinamento ambientale e sociale”. Verrebbe da aggiungere che queste stesse società stanno creando dei cortocircuiti mediatici per nascondere, inconsciamente o meno, a livello verbale, un problema enorme di crisi, di solitudine, di asfissia spirituale e di distruzione fisica e sociale. E poi c'è l'altro aspetto di fondo. Il discernimento sull’uomo chiama la Chiesa, in un certo senso, a discernere ancora meglio se stessa e la sua missione. La Chiesa può sentirsi ancora più “Madre” e ancora più buon samaritano, per fasciare le tante e dolorose ferite della nostra epoca, accogliere i peccatori ancora una volta fra le sua braccia, come sempre ha fatto, cioè nella fedeltà a Cristo, nella Verità e nella misericordia. Così facendo evita di farsi rinchiudere nel passato, bypassare dal sistema dominante, che la vorrebbe con le "porte chiuse", incapace di entrare nella realtà e di sanarne le contraddizioni. Se alla base del sinodo c’è quindi una risposta di amore (un amore che, proprio come vuole il Pontefice, arriva per primo) allora saltano tutti gli schemi prefabbricati. Per capire l’Ecclesia in azione è necessario recuperare un po’ di amore “originante”. Altrimenti non vedremo altro che polemiche e polemiche. Le solite polemiche da quattro clic...