venerdì 14 luglio 2017

A due anni dalla Laudato si’, spunta l’iceberg del disastro

Il 24 maggio 2015 Francesco firmava la storica enciclica Laudato si’ dedicata alla salvaguardia della natura. Per la prima volta un Papa denunciava apertamente la catastrofe ambientale del pianeta, un grido alto e accorato per difendere la “casa comune”, la Terra, dall’imminente devastazione. Nonostante l’ottima recezione del documento a livello internazionale, si deve registrare oggi una situazione non incoraggiante su vari fronti.
La notizia peggiore è senza dubbio il venir meno degli USA dagli accordi di Parigi siglati nel dicembre 2015 d’intesa con i principali Paesi del mondo, compresa la Cina (un fatto nuovo che faceva ben sperare). Ironia della sorte, proprio mentre l’amministrazione Trump stava cercando di far passare l’idea (trita e ritrita) che le cause del surriscaldamento del pianeta non siano ancora scientificamente provate, l’America e il mondo intero si sono svegliati con una breaking news non proprio tranquillizzante: il distacco di un iceberg gigantesco dall’Antartide. L’Osservatore Romano, uscito da poche ore, riporta la notizia in prima pagina: “Montagna di ghiaccio alla deriva”, con una desolante foto della faglia ripresa dal satellite. Il quotidiano cattolico Avvenire, inoltre, sempre oggi, ha suonato l’allarme per la strage silenziosa di ambientalisti che denunciavano lo sfruttamento indecente dei loro territori. L’anno passato sono stati oltre 200. L’America Latina è il continente più colpito con il 60 per cento degli omicidi. Non mancano altri Paesi come le Filippine, la Repubblica democratica del Congo e il Bangladesh. “Tutte zone del Sud del mondo – scrive Lucia Capuzzi – ricchissime di risorse naturali. La pressione dei colossi economici multinazionali per accaparrarsele e sfruttarle è feroce. In gioco, c’è un business miliardario. L’unico argine, data la corruzione diffusa nelle istituzioni locali, sono, in genere, gli attivisti locali, in buona parte nativi. Le loro battaglie in difesa di acque, terra e sottosuolo minacciano interessi economici enormi. Da qui la strage silenziosa”.