Il Papa ha rivelato che questo dossier si compone di tre parti. Una riservata alle apparizioni del 1981, per le quali si chiede un’indagine aggiuntiva. Com’è noto la Madonna sarebbe apparsa dal 25 al primo luglio a sei giovani del villaggio di Bijakovici, in Bosnia-Erzegovina, con il titolo di Regina della Pace. Ha sempre colpito la coincidenza con lo scoppio della guerra in Jugoslavia, iniziata esattamente dieci anni dopo, il 25 giugno 1991. Una seconda parte è dedicata alle apparizioni tutt’ora in corso, dove il parere è più critico, tale da aver spinto il Papa a una posizione netta. Infine una terza sezione dedicata al fenomeno spirituale. Ecco perché Francesco a febbraio ha inviato a Medjugorje il vescovo polacco Henryk Hoser, incaricato di stilare un nuovo rapporto concernente la situazione pastorale del santuario bosniaco. Medjugorje è meta di numerosi pellegrinaggi e di una devozione diffusa in tutta Europa. La radio cattolica più ascoltata nel nostro Paese, “Radio Maria”, conduce da anni una crociata per il riconoscimento delle apparizioni. Su questo fronte la situazione diventerà verosimilmente delicata. Anche perché c’è la possibilità che l’indagine del cardinale Ruini, vagliata al momento dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (ma sotto il controllo diretto del Papa), porti a una serie di sviluppi, anche clamorosi. La matassa si annuncia ingarbugliata poiché è possibile che si arrivi, prima o poi, al riconoscimento ufficiale delle prime apparizioni. In quel caso Medjugorje sarebbe spaccata a metà. Da un parte gli eventi del 1981, dall’altra la sconfessione dei veggenti adulti, con tutto quel che ne consegue. Negli ultimi anni diverse perplessità erano comunque emerse: dal tenore di vita ostentato senza troppa discrezione da alcuni protagonisti della vicenda ai messaggi volti a una captatio benevolentiae del Papa argentino. Che tuttavia, ieri, si è dimostrato fermissimo.
Il Blog di Antonio Marguccio. Per difendere la Santa Chiesa Cattolica e il Papa
domenica 14 maggio 2017
Papa Francesco duro su Medjugorie: “La Madonna non è una postina”
Nella conferenza stampa tenuta sul volo aereo di ieri sera, Papa Francesco ha espresso un parere molto negativo sulle apparizioni di Medjugorie. “Io – ha detto – preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora… questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore”. In passato il papa argentino aveva fatto capire che l’argomento non lo entusiasmava, ma le stilettate nei confronti dei veggenti erano rimaste nel vago. Ieri, invece, ha esternato la sua posizione in maniera chiarissima, rispondendo a una precisa domanda dell’inviato di Avvenire, il quotidiano ufficiale della Chiesa italiana. L’impressione è che si sia sfruttato l’effetto onda di Fatima,dove il Papa ha esternato tutta la sua genuina devozione mariana, per assestare un colpo preciso ai sostenitori di Medjugorie, il cui dossier è diventato scottante dopo le conclusioni del rapporto Ruini, non a caso definito da Bergoglio molto buono.
Il Papa ha rivelato che questo dossier si compone di tre parti. Una riservata alle apparizioni del 1981, per le quali si chiede un’indagine aggiuntiva. Com’è noto la Madonna sarebbe apparsa dal 25 al primo luglio a sei giovani del villaggio di Bijakovici, in Bosnia-Erzegovina, con il titolo di Regina della Pace. Ha sempre colpito la coincidenza con lo scoppio della guerra in Jugoslavia, iniziata esattamente dieci anni dopo, il 25 giugno 1991. Una seconda parte è dedicata alle apparizioni tutt’ora in corso, dove il parere è più critico, tale da aver spinto il Papa a una posizione netta. Infine una terza sezione dedicata al fenomeno spirituale. Ecco perché Francesco a febbraio ha inviato a Medjugorje il vescovo polacco Henryk Hoser, incaricato di stilare un nuovo rapporto concernente la situazione pastorale del santuario bosniaco. Medjugorje è meta di numerosi pellegrinaggi e di una devozione diffusa in tutta Europa. La radio cattolica più ascoltata nel nostro Paese, “Radio Maria”, conduce da anni una crociata per il riconoscimento delle apparizioni. Su questo fronte la situazione diventerà verosimilmente delicata. Anche perché c’è la possibilità che l’indagine del cardinale Ruini, vagliata al momento dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (ma sotto il controllo diretto del Papa), porti a una serie di sviluppi, anche clamorosi. La matassa si annuncia ingarbugliata poiché è possibile che si arrivi, prima o poi, al riconoscimento ufficiale delle prime apparizioni. In quel caso Medjugorje sarebbe spaccata a metà. Da un parte gli eventi del 1981, dall’altra la sconfessione dei veggenti adulti, con tutto quel che ne consegue. Negli ultimi anni diverse perplessità erano comunque emerse: dal tenore di vita ostentato senza troppa discrezione da alcuni protagonisti della vicenda ai messaggi volti a una captatio benevolentiae del Papa argentino. Che tuttavia, ieri, si è dimostrato fermissimo.
Il Papa ha rivelato che questo dossier si compone di tre parti. Una riservata alle apparizioni del 1981, per le quali si chiede un’indagine aggiuntiva. Com’è noto la Madonna sarebbe apparsa dal 25 al primo luglio a sei giovani del villaggio di Bijakovici, in Bosnia-Erzegovina, con il titolo di Regina della Pace. Ha sempre colpito la coincidenza con lo scoppio della guerra in Jugoslavia, iniziata esattamente dieci anni dopo, il 25 giugno 1991. Una seconda parte è dedicata alle apparizioni tutt’ora in corso, dove il parere è più critico, tale da aver spinto il Papa a una posizione netta. Infine una terza sezione dedicata al fenomeno spirituale. Ecco perché Francesco a febbraio ha inviato a Medjugorje il vescovo polacco Henryk Hoser, incaricato di stilare un nuovo rapporto concernente la situazione pastorale del santuario bosniaco. Medjugorje è meta di numerosi pellegrinaggi e di una devozione diffusa in tutta Europa. La radio cattolica più ascoltata nel nostro Paese, “Radio Maria”, conduce da anni una crociata per il riconoscimento delle apparizioni. Su questo fronte la situazione diventerà verosimilmente delicata. Anche perché c’è la possibilità che l’indagine del cardinale Ruini, vagliata al momento dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (ma sotto il controllo diretto del Papa), porti a una serie di sviluppi, anche clamorosi. La matassa si annuncia ingarbugliata poiché è possibile che si arrivi, prima o poi, al riconoscimento ufficiale delle prime apparizioni. In quel caso Medjugorje sarebbe spaccata a metà. Da un parte gli eventi del 1981, dall’altra la sconfessione dei veggenti adulti, con tutto quel che ne consegue. Negli ultimi anni diverse perplessità erano comunque emerse: dal tenore di vita ostentato senza troppa discrezione da alcuni protagonisti della vicenda ai messaggi volti a una captatio benevolentiae del Papa argentino. Che tuttavia, ieri, si è dimostrato fermissimo.