Il sito web della Santa Sede ha da poco pubblicato la trascrizione del colloquio che Papa Francesco, lo scorso 12 maggio, ha avuto in Sala Nervi con un gruppo di Superiore Generali. Domande e risposte incalzanti, anche scomode, quelle che le religiose con incarichi direzionali nelle rispettive congregazioni hanno posto al Papa, e che erano circolate nei giorni scorsi con alcune approssimazioni. Ora che disponiamo della versione ufficiale vaticana, mettiamo in evidenza i due passaggi più interessanti sul diaconato permanente femminile, tema che è stato al centro di una grande attenzione mediatica. Nella prima domanda è stato chiesto a Francesco per quale motivo le donne siano escluse dalla predicazione nell’Eucaristia.
“Non c’è alcun problema – ha risposto Bergoglio – che una donna, una religiosa o una laica, faccia la predica in un Liturgia della Parola. Non c’è problema. Ma nella Celebrazione Eucaristica c’è un problema liturgico-dogmatico, perché la celebrazione è una, la Liturgia della Parola e la Liturgia Eucaristica, è un’unità, e Colui che la presiede è Gesù Cristo. Il sacerdote o il vescovo che presiede lo fa nella persona di Gesù Cristo. E’ una realtà teologico-liturgica. In quella situazione, non essendoci l’ordinazione delle donne, non possono presiedere. Ma si può studiare di più e spiegare di più questo che molto velocemente e un po’ semplicemente ho detto adesso”. Quindi la seconda domanda, che è stata ancora più diretta, ha sollevato il problema del diaconato permanente femminile dalle quali le donne sono escluse, con la richiesta di costituire una commissione ufficiale per studiare la questione. Papa Francesco ha risposto raccontando i suoi colloqui su questo argomento (“un tema che mi interessava abbastanza”, ha spiegato) con un amico, un teologo siriano che incontrava quando veniva a Roma da Cardinale. Stranamente non cita il documento del 2003 della Commissione Teologica Internazionale, anche se accenna ad alcune pubblicazioni su questo argomento senza meglio specificare e racconta dei particolari storici sul diaconato femminile molto curiosi. Bergoglio ha quindi concluso dichiarando di voler istituire una “commissione ufficiale” per fare chiarezza, senza sbilanciarsi, ma convinto che una nuova riflessione “farà bene alla Chiesa”. Esternazioni che suonano più caute di quelle diffuse dai media, anche se nella cornice di una generale simpatia per il fattore "rosa" nella Chiesa. Questa la risposta completa: “Qualcuno potrà dire che le ‘diaconesse permanenti’ nella vita della Chiesa sono le suocere [ride, ridono]. In effetti questo c’è nell’antichità: c’era un inizio... Io ricordo che era un tema che mi interessava abbastanza quando venivo a Roma per le riunioni, e alloggiavo alla Domus Paolo VI; lì c’era un teologo siriano, bravo, che ha fatto l’edizione critica e la traduzione degli Inni di Efrem il Siro. E un giorno gli ho domandato su questo, e lui mi ha spiegato che nei primi tempi della Chiesa c’erano alcune ‘diaconesse’. Ma che cosa sono queste diaconesse? Avevano l’ordinazione o no? Ne parla il Concilio di Calcedonia (451), ma è un po’ oscuro. Qual era il ruolo delle diaconesse in quei tempi? Sembra, mi diceva quell’uomo, che è morto, era un bravo professore, saggio, erudito, sembra che il ruolo delle diaconesse fosse per aiutare nel battesimo delle donne, l’immersione, le battezzavano loro, per il decoro, anche per fare le unzioni sul corpo delle donne, nel battesimo. E anche una cosa curiosa: quando c’era un giudizio matrimoniale perché il marito picchiava la moglie e questa andava dal vescovo a lamentarsi, le diaconesse erano le incaricate di vedere i lividi lasciati sul corpo della donna dalle percosse del marito e informare il vescovo. Questo, ricordo. Ci sono alcune pubblicazioni sul diaconato nella Chiesa, ma non è chiaro come fosse stato. Credo che chiederò alla Congregazione per la Dottrina della Fede che mi riferiscano circa gli studi su questo tema, perché io vi ho risposto soltanto in base a quello che avevo sentito da questo sacerdote che era un ricercatore erudito e valido, sul diaconato permanente. E inoltre vorrei costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione: credo che farà bene alla Chiesa chiarire questo punto; sono d’accordo, e parlerò per fare una cosa di questo genere”.