Oggi, memoria liturgica del Beato Pio IX, si è
tenuta a Roma, nella Basilica di San Lorenzo al Verano, una Messa
presieduta dal
postulatore della Causa di Canonizzazione, mons. Carlo Liberati, già
Arcivescovo-Prelato
di Pompei. Al termine della celebrazione - alla quale era presente
anche il Vescovo di Senigallia (città natale di Papa Mastai) - il
Postulatore ha speso alcune parole sulla causa in corso. “Perché
Pio IX non è stato canonizzato insieme a Giovanni XXIII e a Giovanni
Paolo II?
Non è sufficiente – ha dichiarato - dire che manca il
secondo miracolo. Sappiamo che per Giovanni XXIII è stata fatta
un'eccezione. Probabilmente perché nel nostro Paese ha retto per
molto tempo la calunnia che il Beato pontefice fosse contrario
all'unità d'Italia. E questo non è assolutamente vero. È una bugia
inventata dalla massoneria italiana. Oggi questa bugia si sta
sgonfiando, questa bugia viene distrutta dalla verità, e anche gli
storici cominciano a capire che Pio IX era in realtà favorevole
all'unità d'Italia ma non lo poteva dire, aveva lo Stato Pontificio
e il collegio dei cardinali... Io, come difensore del Beato, ho il
dovere di dire queste cose”. Mons. Liberati, oltre che il curatore
della causa di canonizzazione, è anche il promotore dei lavori di
miglioramento della cripta, situata al di sotto della Basilica di San
Lorenzo, nella quale sono custoditi i resti del pontefice vissuto in
pieno Risorgimento, detentore del più lungo pontificato della
storia. È stato dichiarato Beato il 3 settembre 2000 da Giovanni
Paolo II. Figura complessa, al centro di eventi fondamentali della
storia contemporanea italiana, Pio IX rimane ancora oggi un
personaggio da conoscere e da studiare con attenzione. Attualissimo
rimane il suo Sillabo (una raccolta dei principali errori
della modernità, pubblicata nel 1864, a margine dell'enciclica
Quanta cura), che ha letteralmente anticipato moltissimi
problemi odierni, a cominciare dall'“indifferentismo” religioso,
in pratica l'odierno relativismo etico.