Da pochi mesi è stata lanciata una
rivista per bambini che racconta con dei fumetti il pontificato di
Francesco, ispirandosi a storie vere come quella del bimbo che si è
seduto sulla cattedra del Papa nel corso di un'udienza. Incuriosito
ne ho comprato una copia (anche perché sono un patito di fumetti, ma
questo rimanga tra noi) e mi sono messo a sfogliare divertito i
simpatici disegni che raffigurano il Sommo Pontefice sempre in
completo bianco e scarpe nere.
A un certo momento però ho cominciato
ad indignarmi perché nelle storie di tutto si parla fuorché del
messaggio religioso del Papa. O meglio, quel poco che c'è di
“cattolico” è qualche invito a pregare prima di andare a letto,
fare la pace con gli amichetti, amare la natura come San Francesco
d'Assisi e studiare. Così ho capito che l'idea di fondo di questa
rivista per bambini è di presentare il Papa come un luogo comune del
buonismo arcitrito, un po' come la vecchina della Warner Bros che
salva sempre la povera Titti dalle grinfie di gatto Silvestro... A
ben pensarci il vero rischio di questo pontificato è proprio quello
di restare sommerso da una popolarità che si ferma agli aspetti più
superficiali (mozzetta sì mozzetta no, utilitarie al posto delle
berline, valigie portate a mano, ecc.). Bergoglio fa notizia quando
si immerge nella folla, visita le periferie, abbraccia gli ammalati,
ma viene messo in sordina quando graffia davvero. Lo si è visto
recentemente durante la Messa mattutina celebrata in San Pietro
davanti a mezzo Parlamento italiano. In quell'occasione il Pontefice
ha strigliato con inaudita fermezza la classe politica e ne è venuto
fuori anche un caso dopo la denuncia di alcuni parlamentari che, così
hanno detto, si sono sentiti “schiaffeggiati” in pubblico. Ma sui
giornali due righe e tanto imbarazzo. Anche quando Francesco ha
criticato la cultura dello scarto e si è addentrato in tematiche pro
life, l'intellighenzia pseudopapista ha cominciato a fare il
ballo del tacchino. Una statistica di pochi giorni fa del Pew
Research Center ha certificato l'immensa popolarità di questo
Pontefice non solo tra i cattolici ma anche e soprattutto presso
l'opinione pubblica laica. Dato interessante ma da prendere con le
molle. Gli applausi a oltranza potrebbero nascondere sottili censure
e complessi fanciulleschi. Un papato a fumetti, e nient'altro...