Il Blog di Antonio Marguccio. Per difendere la Santa Chiesa Cattolica e il Papa
domenica 16 febbraio 2025
Mentre impazza il preconclave mediatico, Papa Francesco invia l'angelus dal Gemelli e fa leggere una strepitosa omelia a San Pietro
Ci si affanna in queste ore a raccontare i retroscena del ricovero di Papa Francesco al policlinico Gemelli. Dai valori delle analisi “tutte sballate” ai pronostici sulla durata della degenza ospedaliera. E soprattutto non stanno mancando i soliti giochi vaticanistici che fin troppo hanno accompagnato il pontificato di Papa Francesco, da quel leggendario medico giapponese del 2015 che gettò scompiglio nell'arena mediatica e che si rivelò un gigantesco (e architettato) flop. Che la salute del Papa argentino necessiti di particolare attenzione, soprattutto nei mesi freddi come quello in corso, non è un mistero. Ma da qui a iniziare con i totonomi dei possibili successori, ce ne passa. Del resto, di preconclavi Bergoglio ne ha già visti parecchi durante il suo pontificato e ci auguriamo vivamente che anche quello in corso o presunto tale, raccontato dai bene informati che hanno già in tasca il nome del prossimo pontefice, si dissolva in una nuvola di vapore (o di incenso, se volete). La vera notizia semmai sarebbe un'altra. Questa domenica, nonostante il ricovero, non è mancata la "voce" del Papa, a cominciare dal tradizionale angelus di mezzogiorno, che Francesco ha inviato in forma scritta tramite i media vaticani. Mi piace soffermarmi su questo testo, nel quale Bergoglio si rammarica degli impegni cancellati con gli artisti per il giubileo loro dedicato (la messa a San Pietro e l'incontro a Cinecittà). “Avrei voluto essere in mezzo a voi ma – ha scritto –, come sapete, mi trovo qui al Policlinico Gemelli perché ho ancora bisogno di un po' di cure per la mia bronchite”. Nelle poche righe il Papa insiste diverse volte sul concetto dell'arte come strumento di pace e via di dialogo tra i popoli. Appello che si riannoda alla sua bellissima omelia, consegnata questa mattina alla lettura del cardinale José Tolentino de Mendonça nel corso del Giubileo degli Artisti presso la Basilica Vaticana, nella quale si nota un'originale connessione tra le beatitudini evangeliche e gli artisti. “Vedo in voi – scrive Bergoglio – dei custodi delle Beatitudini! Viviamo in un’epoca in cui nuovi muri si alzano, in cui le differenze diventano pretesto per la divisione anziché occasione di arricchimento reciproco. (…) Nel Vangelo che abbiamo ascoltato oggi, Gesù proclama beati i poveri, gli afflitti, i miti, i perseguitati. È una logica capovolta, una rivoluzione della prospettiva. L’arte è chiamata a partecipare a questa rivoluzione. Il mondo ha bisogno di artisti profetici, di intellettuali coraggiosi, di creatori di cultura”. Nonostante i numerosi acciacchi e la bronchite cronica, Papa Francesco non finisce mai di diffondere parole di pace e di speranza grazie alla sua proverbiale determinazione.