martedì 28 ottobre 2014

Odifreddi risponde a Papa Francesco su Darwin e il big bang. “I Papi? Dinosauri che cercano di sopravvivere”. Ma sbaglia

Com'era prevedibile il discorso di Francesco alla Pontificia Accademia delle Scienze ha innescato il risentimento di Piergiorgio Odifreddi. Nel suo blog il matematico ha accusato il Papa di aver riciclato un vecchio trucco di Giovanni Paolo II e di Pio XII, ovvero conciliare Dio e la scienza moderna, far credere che la teoria del big bang si possa sposare con la dottrina della creazione e che Darwin non sia così pericoloso per la teologia cattolica. Il trucco sarebbe questo: “Fingere – scrive Odifreddi – di accettare le spiegazioni scientifiche sul 'come', ma rivendicando un monopolio teologico sul 'perché”.

lunedì 27 ottobre 2014

Francesco, il big-bang e l'evoluzionismo. “L’inizio del mondo non è opera del caos”

Questa mattina Papa Bergoglio, incontrando la Pontificia Accademia delle Scienze riunita in sessione plenaria, è entrato nel vivo di un dibattito forse poco noto in Europa ma accesissimo negli Stati Uniti. Qui, da diverse decine di anni, i seguaci di Charles Darwin devono fare i conti con il creazionismo, un movimento diffuso negli ambienti presbiteriani che rivendica una interpretazione letterale del libro della Genesi.

mercoledì 22 ottobre 2014

La mia opinione sul Sinodo in un'intervista al Sismografo

Da http://ilsismografo.blogspot.it/2014/10/vaticano-sul-sinodo-antonio-marguccio.html

"Il sismografo" in questi giorni si sta rivolgendo a diversi colleghi vaticanisti per chiedere un loro ulteriore contributo di analisi e commento in merito all'importante Assemblea straordinaria sinodale dedicata alla famiglia. Antonio Marguccio, animatore del blog  pontifexoptimusmaximus ci ha offerto la sua riflessione in risposta a questa domanda:
Senza entrare in complessi approfondimenti, quale  la caratteristica o riflessione che più ti ha colpito o che ritiene di notevole rilevanza di questo Sinodo?

domenica 19 ottobre 2014

“E sento che la Chiesa mi circonda”... In memoria di Paolo VI Beato

Il 30 giugno 1965, Papa da circa tre anni e ancora impegnato nei lavori di un concilio che si avviava alla conclusione con grandi speranze, Paolo VI imprevedibilmente sentì la necessità di fare il testamento. Cominciò a scrivere di suo pugno su alcuni fogli sciolti: “In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen. Fisso lo sguardo verso il mistero della morte, e di ciò che la segue, nel lume di Cristo, che solo la rischiara; e perciò con umile e serena fiducia. Avverto la verità, che per me si è sempre riflessa sulla vita presente da questo mistero, e benedico il vincitore della morte per averne fugate le tenebre e svelata la luce”. Nel giorno in cui questo grandissimo uomo di Dio, questo Papa vissuto nella tempesta, viene proclamato beato da Papa Francesco in una piazza San Pietro festante, vogliamo rileggere l'intenso, struggente testamento spirituale che ha indirizzato ai posteri.

Il sinodo ha funzionato. E Francesco sale in cattedra per ricucire gli strappi

La collegialità non poteva esprimersi meglio di così. Quello che si è appena concluso è stato un Sinodo molto diverso dai precedenti, durante il quale, come aveva sperato lo stesso Francesco in apertura, i vescovi hanno parlato in tutta libertà sui temi più scottanti, divorziati, sacramenti, gay. Questa volta se le sono dette di santa ragione, ma la cosa non deve spaventarci più di tanto. Anzi.