L’enciclica pubblicata il 29
giugno è l’ultimo tassello della “trilogia” sulle virtù teologali iniziata nel
Natale 2005 da Benedetto XVI ma è anche la prima “uscita” solenne di Francesco
(che l’ha definita scherzosamente “a quattro mani”). Non è la prima volta che
un pontefice si appropria delle carte inedite appartenute al suo predecessore
(ad esempio lo stesso Ratzinger utilizzò diverse bozze di Giovanni Paolo II per
le Udienze del Mercoledì).